martedì 23 febbraio 2010

L'unica al mondo a pensare che le T.AT.U. fossero davvero lesbiche...


Non sono una persona con grandissime passione musicali ma se devo perdere un pò di tempo su youtube ad ascoltare musica mi butto sempre sulle canzoni di fine anni 90, primi anni 2000. Sono le canzoni della mia adolescenza e e le ricollego comunque ad un periodo piuttosto emozionante.

Stamattina mi sentivo in mood nostalgico e dal cappelo chi ho tirato fuori? Le T.A.T.U., meglio conosciute come le due cantanti lesbiche russe che cantavano "all the things she said". Io adoravo le T.A.T.U.. Non perchè le ritenessi un grande simbolo di emancipazione del mondo omosessuale (e ci mancherebbe) o perchè fossi rimasta particolarmente colpita dalle loro performance sul palco (indimenticabile però quella a TRL Italia con, sotto al palco, diverse coppiette di ragazze che si sbaciucchiavano in segno di grande libertà). Ma ricordo che mi piaceva il fatto che le loro canzoni parlassero sempre di coppie che vivevano le peggiori difficoltà, unite da un affetto incomprensibile ai più, dove il resto del mondo non contava. Del resto avevo diciassette anni.

In particolare mi piaceva "How soon is now", quando per me era solo la "cover della sigla di streghe" e ancora non sapevo che invece era la cover di una cover degli Smiths. La canzone è di una tristezza disarmante: parla di solitudine, di qualcuno che non riesce a trovare compagnia neppure girando per locali e che ha come unica compagnia una timidezza"criminalmente volgare". Ne ero terribilmente innamorata.

Oggi ho provato ad ascoltarla dopo anni: sembrava che a cantarla fossero Alvin e i Chipmuncks. E così tutte le loro canzoni: un utilizzo del sintetizzatore, che neanche Britney ai tempi di Gimme more. E ci sarebbe da soffermarsi sulle foto della moretta con il pancione, poco prima del nuovo album, quando era oramai evidente che non fosse possibile fingere l'omosessualità. Che diamine, io ci credevo che fossero lesbiche. Non che la cosa mi toccasse, ma pensavo che fosse vero. E invece era una sorta di sceneggiata porno, con al centro due minorenni. Una sorta di strumento di richiamo per le masse adolescenziali confuse.

Eppure a rivedere le immagini del video, con loro tutte tenere l'una con l'altra, che fingevano momenti di vera vita lesbica mi fanno tenerezza, e non posso fare a meno di provare di riflesso tenerezza per me adolescente. Quando poteva sembrare davvero possibile che due ragazze omosessuali osteggiate dai genitori diventino parte di un gruppo soft core famoso in tutto al mondo.

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