venerdì 19 marzo 2010

Desaparecida

Una inizia il suo blog armata delle migliori intenzioni, ci mette le fotine ed i link, si mette d'impegno a commentare negli altri blog e poi, molto semplicemente, viene travolta dalla vita reale che le impedisce di anche solo pensare a cosa scrivere.

In queste ultime due settimane ho fatto davvero di tutto un pò: dal partecipare ad un incontro di boxe a cucinare strani piatti esotici, da un piccolo salto a Parigi, che ho gustato come non mai, all'acquisto dell'abito che userò per discutere la mia tesi la prossima settimana.

Lo stimolo per scrivere è venuto però non da tutti questi fatti ma da un video musicale: Telephone di Lady Gaga. E' da ieri che non faccio che vederlo e rivederlo ossessivamente. Sarà perchè qualsiasi filmato contenga al suo interno la Pussy Wagon di Kill Bill merita la mia più incondizionata attenzione, sarà perchè lo stile ha molto di Tarantino, sarà perchè persino per me che sono etero Beyoncè è particolarmente strafiga in versione Thelma e Louise, sarà perchè è talmente kitsch e trash da diventare arte. Ma io lo amo, che ci posso fare?

venerdì 5 marzo 2010

«Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo.»



Una delle cose meravigliose di Roma è data dalle mostre che la affollano, dì ogni tipo e periodo. Questa settimana ho avuto modo di visitare quella di Hopper al palazzo Reale, pittore americano della prima metà del novecento.

Le opere di Hopper mi hanno colpito sin dai tempi del liceo: la sua rappresentazione dell'America è lotana dalle immagini tipiche del sogno americano e non hanno niente a che vedere con le strade affollate di New York o con le spiagge rumorose di Los Angeles. La sua America è quella soleggiata del sud, dei fienili e dei tetti delle case. Il silenzio la domina e la luce che la illumina è spesso quella impetosa del mezzogiorno. Nel mezzo si trovano figure isolate che non compiono alcuna attività, che rimangono ferme a guardare, tremendamente sole.

La mostra raccoglie diverse opere che illustrano questi aspetti, anche se non mancano opere di taglio diverso, che rappresentano paesaggi francesi o autoritratti. E' assolutamente perfetta per chi vuole vedere gli Stati Uniti sotto una luce diversa, lontana dai soliti riflettori e per chi vuole gustare il sapore della solitudine attraverso delle opere di indubbio valore.

Flash Mob

Era tantissimo tempo che speravo di poter partecipare ad un flash mob e finalmente è capitata l'occasione martedì scorso, al flah mob che si è tenuto fra piazza del popolo e piazza di Spagna.
Ahimè si è trattata di una cosa fatta tremendamente all'italiana: il programma era di ballare nel percorso fra le due piazze e di fare un gigantesco freeze a piazza di Spagna. C'era però tantissima gente, tanta che non è stato neppure possibile ballare. Arrivati a Piazza di Spagna nessuno ha sentito il segnale per il freeze e tutti hanno semplicemente iniziato a fare casino e a cantare il solito poporopopopo.
Questo non significa però che non sia stato divertente: è stato un pò come ritornare alle occupazioni del liceo, immerse nella folla oceanica e sopratutto nello stupore della gente che ci guardava perplessa, fermandoci per chiederci cosa stesse succedendo. Era un pò come essere parte di un qualcosa di più grande che apparteneva ad un gruppo limitato di persone, una cosa senza senso, fatta solo per divertirsi.
Ecco un paio di foto per permettere anche a chi non c'eraadi capirela portata dell'evento.
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