venerdì 5 marzo 2010

«Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo.»



Una delle cose meravigliose di Roma è data dalle mostre che la affollano, dì ogni tipo e periodo. Questa settimana ho avuto modo di visitare quella di Hopper al palazzo Reale, pittore americano della prima metà del novecento.

Le opere di Hopper mi hanno colpito sin dai tempi del liceo: la sua rappresentazione dell'America è lotana dalle immagini tipiche del sogno americano e non hanno niente a che vedere con le strade affollate di New York o con le spiagge rumorose di Los Angeles. La sua America è quella soleggiata del sud, dei fienili e dei tetti delle case. Il silenzio la domina e la luce che la illumina è spesso quella impetosa del mezzogiorno. Nel mezzo si trovano figure isolate che non compiono alcuna attività, che rimangono ferme a guardare, tremendamente sole.

La mostra raccoglie diverse opere che illustrano questi aspetti, anche se non mancano opere di taglio diverso, che rappresentano paesaggi francesi o autoritratti. E' assolutamente perfetta per chi vuole vedere gli Stati Uniti sotto una luce diversa, lontana dai soliti riflettori e per chi vuole gustare il sapore della solitudine attraverso delle opere di indubbio valore.

Nessun commento:

Posta un commento

 
Wordpress Theme by wpthemescreator .
Converted To Blogger Template by Anshul .